Il dibattito è aperto, al punto da trasformarsi in una vera e propria scelta di campo. Dalla parte di Sinner o tra i suoi detrattori? Il carico lo ha messo Paolo Bertolucci, ex campione di Davis e oggi apprezzato opinionista televisivo, che ha postato un duro messaggio su X: «L’assordante silenzio di quasi tutti i giocatori italiani sul caso di Jannik Sinner mi ferisce».
Bertolucci ha aggiunto di aver letto e apprezzato le dichiarazioni di Vavassori, le più audaci a sostegno di Jannik, quindi quelle di Berrettini, Sonego e Nardi. Poi silenzio assoluto e quel senso di delusione dovuto al fatto che a livello mondiale, oltre al cronico e avvelenato dileggio di Kyrgios, lo svizzero Wawrinka ha sparato contro, come a New York aveva fatto l’olandese Tallon Griekspoor. Zverev è rimasto vago, Gasquet e Ruud hanno detto cose a favore. Ci si mette poi la stampa ad alimentare il caso. Nei giorni scorsi gli inglesi del Times avevano perfino tirato fuori la statistica tutta italiana per la quale dal 2019 al 2023 erano stati 38 gli atleti risultati positivi al Clostebol, farmaco ormai di fama mondiale.
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Si sono superati tuttavia ancora una volta i tedeschi, che con Sinner dimostrano di non avere un grande feeling. Lo Zeit Online ha ripreso frame di un video del 14 febbraio che mostra il numero uno del mondo in campo a Doha, in una sessione di allenamento con il ceco Jiri Lehecka, prima del via del torneo Atp. Tutto nonostante il patteggiamento con la Wada partisse dal 9 febbraio e quell’articolo 10.14.1 del Codice mondiale antidoping che vieta al giocatore squalificato, o sospeso in via cautelare, non solo di partecipare ai tornei, ma anche di allenarsi con altri tesserati e/o in strutture affiliate a una federazione nazionale o internazionale. La violazione in questo caso comporterebbe il raddoppio del periodo di sospensione. Sinner potrà infatti tornare agli allenamenti ufficiali dal 13 aprile, 20 giorni prima della fine della squalifica.
Rischio concreto o semplice boutade? Vero che l’accordo con la Wada è stato sottoscritto il 9 febbraio, altrettanto il fatto che l’ufficialità è avvenuta con preavviso ridottissimo nella giornata di venerdì 14, con vista su un torneo, quello di Doha, per il quale Sinner era stato designato come favorito numero uno del seeding. Impossibile pertanto non tener conto delle conseguenze, a ridosso delle sfide di tabellone. Pertanto Jannik non rischia assolutamente il raddoppio della pena, per quanto anche lui sia consapevole di come la vicenda abbia assunto ormai i contorni di uno scontro d’opinione internazionale. Perfino oltre le giornate ossessionate dell’australiano Kyrgios.
2025-02-19T09:53:59Z